Bandiera del Regno d’Italia (1861 – 1946), autografata da Gabriele D’A’nnunzio, cm. 29 x cm 27h.

Storia del fazzoletto-bandiera: si tratta dell’eredità lasciata dal nonno materno dell’attuale proprietaria, il signor Beniamino Fois, probabilmente, donata direttamente dal poeta D’Annunzio, che dopo 106 anni (1917 – 2023), fino ad oggi, insieme ad altri oggetti preziosi della famiglia, è stata gelosamente conservata in discrete condizioni. Stando alla storia orale della famiglia, raccontata dalla nonna materna signora Milia Costantina e dalla mamma signora Rosaria Fois, alla committente, il nonno fu nativo e residente in Sassari, Sardegna (Italia), patriota e seguace di Gabriele D’Annunzio, partecipò alla Grande Guerra Mondiale e fu reduce da quello storico evento.

Lo stato di conservazione: nonostante, i circa centosei anni di età di questo fazzoletto-bandiera di seta pura e molto fine, attualmente, è in uno stato discreto di conservazione.
Nella parte verde della bandiera, ci sono quattro piccole macchie, probabilmente di sangue, un taglio di 3,5 centimetri e alcune piccole zone leggermente logorate.
Nella parte bianca della bandiera, ci sono tre piccole macchie, probabilmente di sangue, con due tagli di lunghezza, rispettivamente di due e tre centimetri.
La parte rossa del fazzoletto-bandiera è senza tagli e macchie vistose.

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Le scritte: I° – la dedica autografata da Gabriele D’Annunzio “Più alto e più oltre”.
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II° – Autografo del poeta, scrittore, nonché eroe nazionale “Gabriele D’Annunzio” e la data “1917”.
Perizia calligrafica: Inseguito alla richiesta dello scrivente rivolta alla proprietaria, per avere una perizia calligrafica sull’autenticità delle scritture sopracitate, la commitente si è rivolta al Consulente Tecnico Dottor Massimo Martorelli _ Dottore in Giurisprudenza, consulente grafologo e perito grafotecnico, iscritto al Ruolo dei Periti e degli Esperti della Camera di Commercio di Milano, all’Albo dei Consulenti Tecnici del Tribunale di Milano – Sez. Civile n° 11003 e all’Albo dei Periti del Tribunale – Sez. Penale n. 685, grafologo professionista (Legge n. 4/2013), Associato Accademia Scuola Crotti, membro dell’Associazione Grafologi Professionisti, con lo studio in Via Spinoza n. 2 – 20143 Milano Tel. 02. 23664608 – Fax. 02.70639098 www.periziagrafologica.it – www.valorequadroprestige.it. _
Il dott. Massimo Martorelli nel suo Parere Grafotecnico del 20 settembre 2021, commissionato dalla proprietaria, attiene alla necessità di verificare se le parole scritte a mano apposte su questo fazzoletto corrispondano alla grafia del celebre poeta Gabriele D’annunzio come segue.

Quesito:
Dica il consulente, dopo aver effettuato i rilievi del caso, esaminato il Doc. X, ossia la firma a nome Gabriele D’Annunzio ed un breve testo apposti su di un fazzoletto ritraente la bandiera del Regno Italiano, ed aver esaminato le autografe per la comparazione, se la scrittura e la firma presenti siano riferibili al nobile e celebre poeta e scrittore.
Responso:
Allo stato degli atti, si riscontrano sul reperto in verifica circostanziate caratteristiche grafiche compatibili con il grafismo autografo del celebre poeta Gabriele D’Annunzio.
In presenza di talune differenze grafiche rilevate tra le manoscritture presenti sul fazzoletto e le autografe esaminate, si fa espressa richiesta, allora, di portare a termine accertamenti tecnici ulteriori avvalendosi di altre professionalità.
Solo perseverando nella strada intrapresa, potrà ottenersi una dichiarazione di certa riferibilità del reperto a Gabriele D’Annunzio.
La presente relazione, secondo le indicazioni dettate direttamente dalla committente, deve considerarsi un estratto di un lavoro svolto in modo particolareggiato e del quale, pur sempre a richiesta e previa autorizzazione della committente, sono disponibili ulteriori dettagli.
Ciò al fine di conseguire la più alta condivisione di tutte le fasi del processo che, in cui, hanno consentito di esporre e presentare quanto concluso.
Milano, 20 settembre 2021.”

Gabriele D'Annunzio
Gabriele D’Annunzio, biografia e opere: Un’espressione che spesso accompagna il nome del celebre poeta e scrittore Gabriele D’Annunzio è “vivere inimitabile”. La frase venne inventata dallo stesso D’Annunzio e, in effetti, riassume benissimo sia la sua esistenza che tutte le sue esperienze: una vita che, decisamente, non può essere imitata. D’Annunzio volle fare della sua vita un’opera d’arte e visse in modo che così fosse.
Gabriele D’Annunzio nasce a Pescara nel 1863 da una famiglia più che benestante. Già dai primi studi mostra subito un grande interesse per la letteratura ed è proprio negli anni del collegio che pubblica la sua prima raccolta poetica (Primo Vere). Lo si potrebbe definire una sorta di ragazzo prodigio! Si trasferisce a Roma ai tempi dell’università, iscrivendosi alla Facoltà di Lettere ma non termina gli studi e il periodo romano sarà soprattutto un periodo di lavoro giornalistico, vita mondana, frequentazione di salotti letterari e aristocratici ma anche di grandi amori e di grandi tradimenti.
Pubblica i suoi primi romanzi in questo periodo dando voce a quello che viene definito il movimento dell’Estetismo di cui D’Annunzio è il più grande rappresentante in Italia soprattutto con il suo famosissimo romanzo, Il Piacere. L’Estetismo costituisce un punto importante nel vivere inimitabile di D’Annunzio perché, oltre ad essere un movimento letterario, è un atteggiamento che coinvolge tutta l’esistenza: prevede che si viva sempre a contatto con il lusso, con le opere d’arte, che si vesta elegantissimi e che si parli solamente di argomenti elevati, disprezzando le masse e il popolo incolto. E D’Annunzio è esattamente così.
D’Annunzio partecipa direttamente al conflitto della prima guerra mondiale, è presente in alcune battaglie aeree (è anche pilota!) e per un periodo, in seguito alle ferite riportate, perde la vista ad un occhio scrivendo quello che è il romanzo della sua convalescenza, Il Notturno.
In seguito al conflitto mondiale, e con l’ascesa di Mussolini, D’Annunzio si ritira dalla vita politica e passa gli ultimi anni nella villa sul lago di Garda (che diventerà poi il Vittoriale degli Italiani, un museo ancora oggi aperto e visitabile). Muore nel 1938 dopo una vita, effettivamente, inimitabile.
L’importanza della sua opera è tale che gli valse l’appellativo di Poeta Vate: un poeta in grado cioè di interpretare ed esprimere al meglio le tensioni e lo spirito del suo tempo storico.
Tra i motti per cui D’Annunzio è famoso oltre alla frase scritta su questo fazzoletto bandiera “Più alto e più oltre”, che ricorda la sua passione per il volo e una previsione profetica del volo dell’uomo sulla luna e su marte, c’è anche Memento audēre semper, che significa “Ricorda di osare sempre“. La locuzione richiama l’acronimo MAS, strumento bellico denominato Motoscafo armato silurante, utilizzato largamente durante la prima e la seconda guerra mondiale.
La datazione: 1917.
Valore di mercato (stima): tenendo conto dello stato di conservazione discreta, rarità di questo fazzoletto bandiera firmata dal celebre poeta e scrittore ed inoltre, considerato eroe nazionale italiano, ritengo che la stima del prezzo di questo raro tessuto che ho preso in esame sia complesso.
Probabilmente la sede più addatta per la verifica del suo reale valore di mercato è un’asta di tessuti di carattere internazionale.
Inoltre, ritengo che il mercato delle cose rare, dei musei e delle grandi collezioni stabiliranno il suo attuale valore.
A gentile richiesta della proprietaria, la mia stima del valore attuale di mercato di questo fazzoletto antico e autografato Gabriele d’Annunzio resta riservata.
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Le riprese fotografiche sono state effettuate in presenza della commitente, in data 11 agosto 2021, presso lo studio dello scrivente a Morciano di Romagna (Rimini).
Morciano di Romagna (RN), 10 febbraio 2023.
Hossein – Fayaz Torshizi.


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